Questo articolo nasce da un post di Facebook che ho scritto in onore di Fabio, mio fratello di sangue che, dopo un incidente, vive la sua vita come un viaggio a metà tra la nostra dimensione e una dimensione superiore di coscienza e di Amore.
Mio fratello era un poliziotto. Sognava di cambiare il mondo con il suo lavoro. Quando era ragazzino frequentava la gente del “sistema” del nostro quartiere per conoscere la malavita dal profondo.
Diventato agente aveva imparato a sgattaiolare via dai noiosi turni di lavoro di caserme e commissariati e svolgere operazioni antidroga in giro per l’Italia fino alla sua Napoli, che conosceva nelle viscere, nel bene e nel male. Utilizzava il suo ruolo, lo stemma, la pistola e la divisa per cambiare il mondo. Conosceva agenti corrotti, razzisti e mafiosi, ma lui sceglieva la gentilezza ed il rispetto per ogni persona.
La sua missione era aiutare chiunque senza chiedere nulla in cambio. La sua ricompensa era sapere di essere riuscito a cambiare, anche solo di un soffio, la società in cui viveva. Avrebbe voluto fare carriera ma pur avendo quasi due lauree, tanti anni di esperienza ed un’intelligenza brillante, persone più forti e più grasse di lui avevano schiacciato la sua ambizione regalando a qualcun altro un grado che lui meritava più di tanti mezzi poliziotti al pascolo.
Io ero da sempre contro le armi e credevo che il suo lavoro potesse facilmente trasformarsi in una propaganda della violenza. Mi ricredevo ogni volta che conoscevo l’Amore con cui svolgeva il suo lavoro e osservavo la tenerezza con cui trattava il camorrista che accompagnava per l’ennessima volta dietro le sbarre e l’africano innocente a cui dava una via di fuga prima che altri agenti gli facessero sentire il manganello sulla schiena.
Mio fratello non poteva avere figli. Tuttavia, era diventato il papà di un bambino che ha portato per mano fino al giorno dell’incidente. Mio fratello ha sempre amato tutti i bambini del mondo. Amava giocare e guardarli vivere felici. Mio fratello era un grandioso padre.
Oggi mio fratello è ospite permanente di un letto nella casa dei genitori e di tanto in tanto trascorre qualche ora su una sedia a rotelle. Le sue labbra non hanno voce ed il suo corpo si muove di movimenti che i medici definiscono riflessi ed involontari. Riceve tutti i pasti attraverso un tubo che arriva fino allo stomaco e che assomiglia ad un cordone ombelicale.
Alcuni parlano di stato vegetativo, altri di minima coscienza. Ma la scienza continua a cercare dei termini per definire quella condizione di sospensione che fagocita anche chi gli è vicino.
Mio fratello non mastica e non assapora più nulla. Il suo nervo ottico non manda alcun segnale al cervello. Forse sente qualche odore e sicuramente ascolta i suoni ambientali. Ma in compenso respira due volte: attraverso la bocca ed attraverso un foro che arriva direttamente alla trachea.
Mio fratello ha un Cuore che batte ancora forte. E non è poco. Ogni battito è un messaggio per ogni essere vivente e per tutte le cose dell’universo.
Fabio aveva tanti amici. Fabio era tanto amato. Alcune persone hanno deciso di scomparire. Non le biasimo. Ma io non sono con loro. Alcune persone aspettano un miracolo, dopo tanti anni da quel giorno. Non le biasimo. Ma io non sono con loro. Alcune persone, quasi in silenzio, chiedono l’eutanasia. Non le biasimo. Ma io non sono con loro.
Alcune persone vorrebbero dire ai suoi genitori cosa fare. Non le biasimo. Ma io non sono con loro. Alcune persone credono che i suoi genitori dovrebbero agire diversamente. Non le biasimo. Ma io non sono con loro. Io, per primo, alle volte ho pensato che nostro padre e nostra madre, quei due esseri umani che hanno dato la vita ad entrambi, stessero sbagliando.
Ma oggi riconosco che quei genitori, i nostri genitori, sono semplicemente due esseri umani, che vivono il dolore, la forza, la confusione e l’Amore che nascono da una situazione estrema, difficile da immaginare senza esserci dentro.
Trascorro la maggior parte dell’anno lontano da questo caos, tra le mie montagne, con la mia famiglia. Essere lontano significa avere la possibilità di guardare le cose dall’alto, con un’altra prospettiva. E da questa prospettiva credo che non ci siano cose giuste o sbagliate da fare.
Chi vede nella vita di Fabio il vuoto osserva nello specchio l’aridità che appartiene alla propria vita. Chi vede nella vita di Fabio sofferenza proietta fuori di sè le ferite che non vuole vedere dentro. Chi vede nella vita di Fabio una prigione, non è cosciente delle catene che appartengono alla propria anima.
La sua pelle sente ancora il calore delle carezze e il suo corpo si contrae dallo stupore ogni volta che un altro essere umano gli regala un bacio o un abbraccio. Mio fratello ha segnato in maniera profonda il mio cammino. Il mio cammino e il mio lavoro sono impregnati dalla sua presenza silenziosa.
Grazie a lui, oggi, guardo in maniera differente il mio essere uomo, figlio, compagno, padre e fratello. La mia vita intima e la mia vita pubblica sono influenzate da tutto ciò che è accaduto. Le mie paure e i miei punti di forza, le mie luci e le mie ombre sono segnate dalla storia della mia famiglia di origine e dalla storia di Fabio.
Ogni volta che lavoro con me stesso e con altri uomini per costruire un maschile sano e responsabile, ascolto la voce di Fabio che mi dice di non prendermi troppo sul serio. Ogni volta che non so cosa fare, che sono triste e confuso sento le sue risate, che mi ricordano che la vita è un gioco, e che posso affrontare anche i momenti più bui con felicità e ironia.
Mio fratello è un grande fratello, mi fratello è un grande figlio, mio fratello è un grande partner, mio fratello è un grande padre, mio fratello è un grande amico.
Mio fratello era un poliziotto.
Antonio
10 luglio 2020
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Mi piacerebbe continuare a parlarti di me, delle mie ferite e della gioia che, a partire dal dolore, ho ritrovato nella mia vita. Mi piacerebbe invitarti ad essere parte della mia Community dove utilizzo la Pratica del cerchio come cammino di crescita personale. Con il Cuore al Centro.