Tra le gabbie di cemento delle nostre città ed una comunità permanente in mezzo alla natura esiste una terza via: il cerchio-comunità.

🌐 Da bambini la nostra mente viene educata a definire cosa è giusto e cosa è sbagliato, a generare categorie dove inseriamo i buoni e i cattivi, a reprimere idee, valori e desideri che non sono accettati dalla nostra società.

🌐 La nostra vera essenza viene silenziata. Diventiamo persone normali. Cresciamo con un controllore nella mente, che ci fa sentire le sue critiche ogni volta che usciamo dalla normalità.

🌐 Vivere una vita piena significa ri-scoprire la nostra vera essenza e donare al mondo i talenti unici che possediamo.

🌐 L’arte e lo scambio collettivo contribuiscono a farci recuperare le nostre passioni e ad esprimere il nostro potenziale.

🌐 All’interno dei cerchi-comunità viene utilizzata la metodologia del Teatro della Tenerezza basata su 3 elementi cardine.

1. Gestione dei Conflitti

Per osservare i tuoi conflitti dall’esterno, re-interpretare le priorità della tua vita ed acquistare il potere personale per realizzare i tuoi obiettivi.  

2. Creatività al 300%

Per tirare fuori il tuo potenziale creativo, utilizzarlo per la tua crescita personale e per la crescita della tua comnità sia essa la tua famiglia, il tuo quartiere, la tua associazione o il tuo ecovillaggio.

3. Cerchio della parola

Per apprendere una modalità di ascolto profondo, dove ciascuno possa raccontare la propria storia ed identificarsi con le storie degli altri.

Entra nella mia community. Riceverai informazioni sui prossimi cerchi-comunità.

Video dei Cerchi-Laboratori

Spettacoli di Teatro Forum

Le voci dei partecipanti

“Grazie alla forza del gruppo abbiamo esplorato conflitti e nuove possibilità di trasformazione. Ho trovato uno spazio di fiducia e intimità”
Federica Giuliana

È stata un’esperienza potentissima. Sapevo che l’esperienza teatrale acquisita era ancora annidata dentro di me, ma non pensavo potesse essere così forte e ancora così presente”
Rachela Atzei

“Vivere un’esperienza personale difficile e portarla in gruppo attraverso il corpo e il movimento mi aiuta a elaborare e a scoprire nuovi punti di vista. Mi sento meno solo!” Daniele Quattrocchi

“Uscire dalla zona di confort mi spaventava alquanto, ma ho visto che anche io ho il potere personale per farlo!”
Tullia Benati

“Il Teatro della Tenerezza è un percorso dentro le emozioni e i dolori profondi. Aiuta a tirare fuori e a confrontarti con quello che proviamo e ci teniamo dentro o che non riconosciamo. Alla volte le storie degli altri ti fanno riconoscere cose che sono lì ma tu non le hai riconosciute. Quindi le scopri e da lì avviene il processo di trasformazione.” Luciano Commissari

“Un’esperienza unica! Un laboratorio che mi ha dato dei nuovi strumenti per vedere la vita da un’ulteriore prospettiva. Ho avuto l’occasione di avvicinarmi ai minori stranieri non accompagnati della comunità come non credo sarebbe stato possibile in altro modo. Ho lasciato da parte la vergogna, l’ansia e la preoccupazione. Ho vissuto ogni istante al massimo!” Benedetta Neri

“Un momento in cui tuffarmi nel gioco delle relazioni, con curiosità e profondità, e gustare gli stimoli, il rispecchiamento e le risonanze, l’intensità e l’emozione che risvegliano il senso di essere vibranti particelle di universo, ognuna/o con il proprio mirabile peculiare senso della vita” Cinzia Latella

“Un momento di coraggio” Stefania Di Prima

Le voci dei Leader partecipanti

Un’occasione per sentirci tutti parte di una grande storia, che è la storia dell’umanità che cammina verso la bellezza. Il Teatro della Tenerezza è un modalità che ha permesso ai ragazzi minori stranieri non accompagnati e ai volontari di raggiungere il cuore della relazione, il senso dello stare insieme in maniera libera e autentica” Giovanni Mengoli, Padre Dehoniano, presidente gruppo CEIS – Villaggio del Fanciullo.

“Portare uno spettacolo di teatro forum tra i nostri ragazzi a scuola é stato come portarli dentro un viaggio. Il viaggio affascinante e misterioso del mettersi nei panni dell’altro, di uscire dalle proprie categorie per accoglierne di nuove e inaspettate. Un viaggio nella complessa e cruda realtà, ma anche nella speranza e nella trasformazione.” Carlo Caleffi, direttore CNOS-Salesiani Castel de’ Britti (Bologna).

“E’ possibile sentirsi liberi in un carcere? Vivere almeno un attimo senza pregiudizi? Essere felici? Questo impossibile progetto è diventato possibile grazie al laboratorio di Teatro della Tenerezza di Antonio condotto con gli studenti di bassa e alta sicurezza. Esercizi, giocolerie, piccoli dialoghi sui temi della reclusione e del pregiudizio. Il risultato: una illusione, una contraddizione o forse l’inizio di un sogno che vede il vero riscatto di chi ha sbagliato e che espiando la pena un giorno potrà giocare in squadra con tutti gli altri giocatori, anche con gli agenti di polizia peniteniziaria. Un’esperienza pilota per un futuro che è già nato”. Paolo Chiappetta, docente all’interno della Casa Circondariale Dozza, Bologna.

Una meravigliosa amalgama di vite diverse che si intersecavano curiose e in punta di piedi” Magherita Neri, Coordinatrice struttura di accoglienza per il Piano Freddo Capannoncino – Piazza Grande