Il cerchio dove tutto è iniziato: il teatro della tenerezza

Anni fa, dopo aver trascorso 10 anni in America Latina, tornai in Italia.

Al mio atterraggio, decisi che la mia vita sarebbe stata diversa da come lo era stata fino ad allora. Decisi di fare tesoro dei miei viaggi, delle mie esperienze, delle mie conoscenze e metterle a servizio del mondo in maniera etica, creativa, profonda.

Da anni, dentro di me, c’era una voce che diceva: Vorresti davvero cambiare il mondo? Vorresti davvero cambiare la vita di altre persone? Fallo in maniera unica e sincera. Fallo mettendo il Cuore al Centro. In quel momento nasceva il Teatro della Tenerezza.

Il Teatro rappresenta uno spazio educativo per eccellenza in quanto permette la costruzione di momenti di riflessione, sistematizzazione e trasformazione dei confitti sociali a partire dalla pratica.

La pratica teatrale accompagna la creazione di saperi collettivi e favorisce la partecipazione attiva. Il Teatro, con la sua valenza educativa, contribuisce a cambiare la vita delle persone.

Per cambiare la vita delle persone è urgente costruire nuove società dove la visione egocentrica, assistenzialista e competitiva siano superate da una visione universo-centrica, una visione basata sull’ascolto e la cooperazione.

Perchè ciò avvenga, abbiamo bisogno di strumenti per visibilizzare chi è invisibile, dare voce ai senza voce.

Dobbiamo re-inventare strumenti per operare nelle nostre comunità umane e trasformare i conflitti in opportunità di evoluzione. Dobbiamo costruire spazi per accompagnare chi vive l’esclusione e la violenza sociale perchè possa ritrovare la speranza basata sul proprio potere personale.

Il Teatro della Tenerezza ha permesso agli ultimi degli ultimi di raccontare la loro storia. Questo racconto è possibile grazie all’integrazione di tre forme di teatro: il Teatro dell’Oppresso, il Teatro Spontaneo e lo Psicodramma.

Il Teatro dell’Oppresso è un sistema di giochi, esercizi e tecniche che permette de-naturalizzarre e visibilizzare i conflitti dei conflitti presenti nelle nostre società.

Per mezzo della magia del teatro vengono portate allo scoperto le cause delle ingiustizie presenti nelle nostre società per cercarne delle soluzioni collettive. Ciascun essere umano si trasforma in questo modo un protagonista attivo, diventa allo stesso tempo attore e spettatore della propria vita.

Il Teatro dell’Oppresso è utilizzato in tutto il mondo in molteplici ambiti: educazione, cultura, arte, politica, psicoterapia, diversità sessuali, inclusione giovanile, dipendenze, accompagnamento di persone richiedenti asilo, rifugiati, senza fissa dimora, persone private di libertà ed altre categorie svantaggiate.

Attraverso di esso, è possibile favorire il dialogo e la partecipazione e costruire una pace attiva basata sull’azione non violenta.

Il Teatro Spontaneo include una varietà di proposte, che hanno come obiettivo comune quello di riprodurre e rendere collettiva la storia di una persona-narratrice, che di solito è parte del pubblico, ed è invitata a raccontare uno stato d’animo o un avvenimento della sua vita.

Il tipo di Teatro Spontaneo maggiormente presente in Italia ed Europa è il Teatro Playback, che risponde ad una struttura ben definita in relazione al numero di attori ed attrici in scena, alla relazione con il pubblico ed alle tecniche utilizzate.

Lo Psicodramma è un strumento utilizzato sia con fini terapeutici sia con fini educativi. Permette la riproduzione in scena della storia e dei conflitti di una persona-protagonista.

La rappresentazione scenica permette alla persona protagonista, con l’aiuto di chi conduce, di identificare i nodi dei propri conflitti ed eventualmente iniziare una ricerca per sciogliere tali nodi.

Dopo alcuni anni, il Teatro della Tenerezza ha assunto un nuovo aspetto, diventando la base della Comunicazione in Cerchio.

Cambia il nome ma la sostanza rimane la stessa. La Comunicazione in Cerchio riassume tutta la mia esperienza in ambito personale e professionale. Si nutre del teatro e della creatività, di strumenti di crescita personale, di dispositivi per la gestione dei conflitti, di spazi per l’ascolto profondo.

La Comunicazione in Cerchio è a servizio di chiunque voglia guardare alla relazione con sè stesso e con il resto del mondo in maniera differente.

È un proposta che si nutre di una grande ambizione: costruire nuove comunità basate sulla creatività, la libertà e la pace.

E’ ora di passare all’azione. È ora di entrare in cerchio!

Sono Antonio Graziano e sono un attivatore di Cerchi.

Entra nella mia community per scoprire tutti i segreti della Comunicazione in Cerchio.